Tutelare un territorio è tutelare un patrimonio
Cecchetto: tradizione e ricerca, è scritto in calce al logo della storica azienda di Tezze di Piave. Mai come oggi questo slogan è diventato reale, ed io ho avuto la possibilità di averne più volte conferma. Una realtà che da sempre investe tutelando la tradizione, ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro, con la messa in moto di progetti preziosi anche per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Uno di questi mi ha particolarmente interessato, essendo io ultimamente molto sensibile alla tematica, ovvero la sostenibilità ambientale. Mi sono chiesto: perché non cominciare ad approfondire questo argomento nel mio settore? Seguendo l’azienda Cecchetto nei loro canali social, ho notato quanto investissero in questo campo, e mi sono deciso a cominciare così proprio da loro.
Durante una mia recente visita ho quindi concentrato il focus proprio sul progetto di sostenibilità impalcato dall’azienda, che dal 2017 ha cominciato a muovere i primi passi concreti al fine di migliorare la propria performance e responsabilità nei confronti dell’ambiente. La lettura del loro Bilancio di sostenibilità 2021 è stato uno strumento prezioso per la mia ricerca.
“E’ necessario dialogare con l’ambiente che ci accoglie, altrimenti l’essere virtuosi rischia di essere fine a se stesso e di fermarsi all’interno dell’azienda: da imprenditori dobbiamo saper restituire al nostro territorio e non limitarci solo a prendere.”
(Giorgio Cecchetto, lettera agli stakeholder – Bilancio di sostenibilità 2021)
Responsabilità ambientale e sociale
La sostenibilità non vuole e non dovrebbe essere un argomento dedicato solo agli ambientalisti o agli esperti, ma una materia fruibile a chiunque. Sempre nella sua lettera agli stakeholder (ovvero: tutti coloro coinvolti direttamente o meno nel progetto o attività di un’azienda), Giorgio Cecchetto lo sottolinea. “(…) non vogliamo essere un sistema chiuso ma un soggetto capace di entrare in relazione il territorio e le comunità“.
Sono assolutamente favorevole a questa teoria! Crediamo che solo le industrie, le imprese, e tutti i “macro” siano diretti responsabili del cambiamento climatico, ma siamo noi piccoli consumatori con le nostre scelte ad essere per paradosso tra i primi coinvolti. Si rende pertanto necessario anche per noi essere attivi e responsabili, e poter scegliere aziende attente alla sostenibilità è fra i primi atti di responsabilità ed azione. Sono senza dubbio da lodare quelle aziende che investono nella sostenibilità a prescindere dall’ambito lavorativo, operando in prima linea per garantire il proprio impegno a tal proposito.
Contestualizzato al settore vino, Sara Cecchetto mi riporta a riflettere su un dato secco e impattante. Per produrre un solo litro di vino occorrono circa 600 litri di acqua! Quindi capirete bene quanto importante sia ottimizzare e ridurre ogni spreco solo di un bene così prezioso. Ma non è tutto, perché l’impatto di un’azienda si estende su diversi ambiti.
Ecco, non si può neanche bere un po’ di vino in santa pace! Si potrebbe pensare, ricollegando per l’ennesima volta il tema sostenibilità al classico sassolino nella scarpa scomodo. E invece è proprio facendo delle scelte migliori che possiamo anche bere in santa pace!
Essere “green” con coscienza
Due riflessioni apprezzate durante l’intervista a Sara Cecchetto sono state le seguenti. Anzitutto il fatto che l’azienda dica: se vogliamo un cambiamento, dobbiamo essere i primi a incentivarlo. E secondariamente, bisogna non lasciare le cose al caso, ma sviluppare un atteggiamento green con coscienza. Questo significa valutare, considerare, calibrare ogni singolo aspetto della vita e produzione dell’azienda per capire come intervenire a favore della sostenibilità.
Sono numerosi i punti perseguiti da Cecchetto come impegno a favore dell’ecologia che ho trovato interessanti.
A partire dal vigneto ad esempio, l’installazione di una nuova tecnologia chiamata Idroplan funge da sensore di umidità del terreno, in modo da ottimizzare il consumo idrico. Una bella soluzione che consente di monitorare costantemente anche lo stress idrico delle piante, rendendo così più sostenibile il processo di irrigazione.
Mi è piaciuta anche l’iniziativa “bosco responsabile“. Con la proprietà di circa 6 ettari di bosco certificato FSC , Cecchetto si impegna a valorizzare e tutelare un’agricoltura integrata, nonché a favorire la biodiversità e soprattutto il lavoro delle api.
C’è poi un’interessante sensibilizzazione del consumatore finale al tema del riciclo. L’adozione in retro etichetta di un qrcode consente di rilevare informazioni circa il corretto smaltimento dei rifiuti. La figata è che geolocalizzandosi, l’utente (ovunque si trovi) verrà a conoscere esattamente come differenziare i vari materiali del packaging secondo le diverse regole comunali. Iniziativa peraltro accessibile anche a stranieri o ipovedenti e non vedenti, sempre a sottolineare l’importanza della comunicazione anche nei confronti dei consumatori. Economia circolare anche nel recupero dei tappi di sughero, rivenduti ad aziende di bioedilizia o design.
Anche l’attenzione nei confronti dei fornitori con cui collaborare è un tema caro all’azienda Cecchetto. Sono infatti selezionati fornitori, soprattutto locali, che a loro volta abbiano un atteggiamento responsabile dal punto di vista etico-sociale e ambientale.
Voglio elencarne solo alcuni perché poi ciò che posso suggerirvi è quello di andare in azienda a farvi un’idea personale. Avrete l’occasione di confrontarvi positivamente su questo tema ricevendo risposte con grande competenza e passione. E ovviamente nel mentre potrete degustare degli ottimi vini!
Facciamo la differenza
Da consumatore mi sento bene a sapere di scegliere più possibile produttori che operino a favore della sostenibilità. Condivido a pieno il pensiero di Giorgio Cecchetto quando dice che dal territorio non si può solo prendere ma anche dare! In fondo non siamo davvero privati di quasi niente, possiamo solo fare scelte migliori .
E’ stato davvero interessante contestualizzare il tema della sostenibilità nel mio ambito lavorativo, ha stimolato interessanti riflessioni.
Ben venga poter scegliere anche un semplice buon calice di vino con la consapevolezza che chi lo produce si impegna al massimo perché quel buon calice di vino sia soprattutto un investimento positivo e non solo un dispendio di risorse.
Siamo anche ciò che decidiamo di consumare, e dobbiamo avere a cuore ciò che ci circonda.
Ringrazio di cuore la famiglia Cecchetto per la disponibilità e il confronto.
Alla prossima!