Miklus infinita eleganza
Carissimi, tra i miei appunti di degustazione più significativi di questi mesi c’è senza dubbio l’assaggio di due vini davvero interessanti prodotti dall’azienda Draga. Siamo a San Floriano in Collio, nell’omonima zona Draga, dove sin dagli anni ’70 la famiglia Miklus è attiva con la propria filosofia di fare vino. Un territorio che non ha quasi bisogno di presentazioni, altamente vocato e collocato in una posizione strategica. Un mix vincente tra tradizione e innovazione, nonché la continua ricerca di migliorarsi, caratterizzano da 4 generazioni la famiglia Miklus. Un lavoro lento e graduale verso un costante aumento della qualità, con i primi successi già nel 1992, quando Miklus è un’azienda rinomata e riconosciuta per l’eccellente qualità dei suoi vini.
Il lavoro in vigna è quasi esclusivamente manuale, e vige un rigoroso rispetto per l’ambiente, dove non si ricorre, ad esempio, all’uso di erbicidi. Le diverse lavorazioni seguono le fasi lunari, mentre le fermentazioni sono condotte con l’impiego di lieviti indigeni. Non avvengono né chiarificazioni né filtrazioni.
Nel 2006 arriva una delle innovazioni più recenti, che ci collega anche ai due vini protagonisti di questo articolo: l’introduzione della tecnica “orange” per produrre nuovi vini. Una tecnica che prevede lunghe macerazioni a contatto con le bucce, altamente sperimentata dai produttori di queste zone e con successo. Chi ha detto che i vini bianchi non posso fare macerazione a contatto con le bucce??
Mi sono appassionato ai bianchi macerati in questo ultimo anno, scoprendo dei veri e propri capolavori. E tra questi ci sono sicuramente due etichette di Draga, espressioni di infinita eleganza, e maniacale ricerca di perfezione.
2 assaggi da non perdere: Malvasia e Pinot grigio linea Miklus
Alla linea Miklus appartengono due grandi classici, una Malvasia e un Pinot grigio di alto livello. Per paradosso assaggio prima la Malvasia, nonostante i suoi (ben) 15.5 gradi alcol! Un vino esplosivo, incredibile, che basterebbe da solo a far capire la stoffa di questa azienda. Ha profumi che ricordano quasi un vino passito, regalando sentori di frutta esotica e albicocca disidratata, ma anche foglia di tè e grande mineralità. Un sorso ricco, sapido e ben equilibrato al palato, dove l’alto tenore alcolico non è affatto disturbante. La macerazione sulle bucce per questo vino dura 5 giorni, cui segue pressatura delle uve e messa in botti di rovere per almeno 2 anni anni a contatto coi lieviti.
Affascinante e sensuale, è un vino che non smetteresti mai di bere! La sua complessità richiama abbinamenti austeri e strutturati, ma si colloca bene anche come vino da “meditazione”.
C’è poi il loro Pinot grigio, che non mi è piaciuto “di più”, ma che forse al tempo stesso mi ha colpito maggiormente. Sono rimasto affascinato da un colore ramato che lo fa assomigliare più a un rosso scarico che a un bianco intenso. La macerazione sulle bucce per questo vino dura 3 giorni, cui segue pressatura delle uve e messa in botti di rovere per almeno 6 mesi a contatto coi lieviti.
Ha profumi ampi e complessi, che ricordano note di lamponi e mirtillo, fieno, frutta secca e note iodate. E sempre da “rosso” si comporta anche al palato, con una bellissima nota tannica ben equilibrata e una vibrante sapidità sul finale, beva succulenta e di buona persistenza. Richiama piatti con un po’ di “ciccia”, formaggi stagionati e un po’ piccanti, ma anche con questo vino basterebbe la voglia di “meditare”!
E a chi non piacerebbe meditare così?? 😉
Alla prossima!