Il Bianco di Treviso

Uno dei vini (e vitigni) che meglio interpreta il mio territorio è il Manzoni Bianco. La sua storia è particolarmente conosciuta e diffusa. Il Manzoni bianco o Incrocio Manzoni viene messo appunto da Luigi Manzoni nel corso di uno studio negli anni ’30. Diversi erano gli esperimenti condotti dal professor Manzoni, al tempo preside della Scuola Enologica di Conegliano, e quello del Manzoni Bianco è senz’altro uno dei più conosciuti e riusciti.

Ottenuto da riesling renano x pinot bianco, è coltivato su quasi tutto il territorio, e una delle sue principali caratteristiche è la sua buona capacità di adattamento a diversi territori. La sua principale diffusione è avvenuta in Veneto, per poi estendersi tuttavia anche tra Friuli Venezia Giulia e Trentino.

Quello che penso di questo vino è presto detto: mi piace da morire! 

Ma al di là di tutta la poesia che potrei raccontarvi degustando un calice di Manzoni Bianco (in purezza), è un vino che ha diverse carte in regola per essere servito in tavola. I suoi profumi sono in genere ricchi e variegati, delicati, leggermente aromatici e fruttati. In bocca è pieno, rotondo e non nasconde un certo corpo, che tuttavia risulta sempre abbastanza equilibrato e piacevole. Una punta di acidità, infine, rende ulteriormente armoniche le cose. Un vino così ben strutturato e al tempo stesso fine e delicato, non può che essere il risultato di un incrocio perfetto.

Uno dei miei Manzoni Bianco preferiti è quello dell’azienda La Callaltella, a me molto cara, e che vi consiglio di andare a trovare. Ve ne ho già parlato in un precedente articolo, per cui se siete curiosi troverete scritti i validi motivi per cui andare a trovare le tre sorelle Bonetto 😉

Il Manzoni di La Callaltella è un ottimo esempio di tutto quello che abbiamo detto finora su questo vino. Morbidone, di corpo, ben equilibrato nel tenore alcolico e acidità, dai profumi ben presenti. Le uve, secondo la filosofia dell’azienda, sono rigorosamente vendemmiate a mano, e il vino viene stoccato in serbatoi di cemento sino all’imbottigliamento.

Il mio abbinamento preferito? Un filetto di salmone morbido, leggermente passato su una nocina di burro con qualche erbetta aromatica delicata. Favoloso!

 

Alla prossima!